Le signore dell'arte: enigmatica Wanda

..........Nella ritrattistica della Broggi, la persona non è colta in una situazione occasionale, con attitudini e tratti veristici; tanto meno è psicologicamente scavata perchè nella sua fisionomia affiorino complesse e laceranti contraddizioni interiori: né d'altra parte, essa è astrattamente semplificata e immobilizzata. La Broggi esegue ritratti secondo l'illustre falsariga della ritrattistica ufficiale: le persone vi appaiono composte, talvolta,quasi compiaciute di sé, nella gran parte eleganti, rilassatamente in posa; spirano un' idea di benessere sociale e di sicurezza nella propria identità; e fanno loro corona scorci di vedute, oggetti, elementi decorativi che ne accentuano e caratterizzano la rappresentatività; molto spesso sono accompagnati da animali che ne sottolineano di volta in volta scelte di vita o affinità psicologiche e ne completano il quadro esistenziale. Sicché queste opere seducenti ed enigmatiche, all'insegna di un - per così dire - edonismo freddo, si presentano come dei raffinati puzzles da scomporre nelle singole tessere per decifrarne i sensi molteplici e intrecciati: la loro suggestione è anche in ragione diretta del loro presentarsi in modo perentorio e immediato, ma nel contempo sollecitare una lunga indagine perchè se ne colga completamente il significato.
Tali osservazioni sono tanto più vere se riferite ai ritratti degli ultimi anni, particolarmente sontuosi e misteriosi: un nuovo "autoritratto”, dove il volto sensitivo appare risucchiato dal di dentro da un profondo ardore senza perdere di grazia, le raffigurazioni di personaggi dediti ad attività intellettuali diverse, ciascuna difesa da un suo decoro che non tanto è formula mondana, quanto non convenzionale emblematicità.
Alle loro spalle c'è, si, l'avanguardia e il dèco e quanto si è sottolineato sin qui; ma c'è in uno spessore storico più profondo, la vicenda dell'antica ritrattistica tedesco-fiamminga, solida e solenne e tuttavia densa di immagini, tracce talora esplicite talora criptiche ai limiti dell'ermetico.
Forse è Holbein il Vecchio il modello ideale di questa nostra appartata singolarissima pittrice.

Rossana Bossaglia

Da ARTE n° 212 Novembre 1990